La VEGETAZIONE COSTIERA DELL'EMILIA ROMAGNA
a cura di Luca Vignoli
La vegetazione costiera



La vegetazione presente negli ambienti costieri dell’Emilia Romagna è caratterizzata specie vegetali psammofile e specie alofile.

Le specie psammofile sono in grado di sopravvivere su suoli sabbiosi a scarsa ritenzione idrica e caratterizzano gli ambienti della spiaggia e delle dune che normalmente, grazie al dilavamento dell'acqua piovana, presentano di solito valori di salinità poco elevati.

Le specie alofile invece sono tolleranti ad elevati valori di salinità e sono quindi tipiche delle zone umide salmastre.

 

 

 

 

 

1 - LA VEGETAZIONE DELLE DUNE


Le piante psammofile hanno particolari adattamenti morfologici e fisiologici che permettono loro di vivere nei suoli sabbiosi:

-Radici molto sviluppate per poter raggiungere in profondità l'acqua che scarseggia in superficie.
-Resistenza all'ambiente salmastro, ai cristalli di sale minutissimi trasportati dai venti che possono smerigliare le gemme e le foglie delle piante.
-Generalmente basse o presentano un portamento prostrato per opporre al vento una resistenza limitata.
-Germogli che si trovano a diverse altezze per evitare il completo seppellimento da parte della sabbia portata dal vento.
-Foglie con una colorazione chiara per proteggersi dai raggi del sole.
-Superficie delle foglie ridotta al minimo ricoperte da una leggera peluria per evitare un'eccessiva traspirazione, (una perdita d'acqua infatti potrebbe essere letale).
-Accumulo di acqua nelle foglie che hanno spesso aspetto carnoso (crassulenza).
-Ridotta traspirazione, per evitare l’eccessiva evaporazione causata dal forte irraggiamento solare

Il loro habitat è rappresentato dagli ambienti sabbiosi delle spiagge e delle dune costiere. _(110)

 

L'AMBIENTE DUNALE COSTIERO

 

 

 

 

2 - LA VEGETAZIONE SALMASTRA


Le piante alofile (o alofite) sono vegetali dotati di adattamenti morfologici o fisiologici che ne permettono l'insediamento su terreni salini o alcalini.
Le proprietà generali di queste piante consistono nell'elevata resistenza alla siccità e nella capacità di assorbire l'acqua a potenziali molto bassi, di accumulare sali nei tessuti e/o di eliminarli con uno specifico apparato ghiandolare, di ridurre l'intensità della traspirazione, di resistere a cospicui assorbimenti di sodio.

I principali meccanismi di adattamento delle piante alofite alla elevata salinità sono tre:

-lo sviluppo di resistenza all'entrata del cloruro di sodio nella cellula (presente in varie specie di Artemisia)
-l'accumulo del cloruro di sodio entro i vacuoli cellulari (tipico di molte specie di Chenopodiaceae)
-l'eliminazione del cloruro di sodio mediante cellule secretrici presenti nel fusto e nelle foglie (utilizzato da varie specie di Limonium)

Il loro habitat è rappresentato da suoli che per fenomeni di risalita capillare o per inondanzioni periodiche o permanenti accumulano cloruro di sodio e altri sali neutri oppure sali basici del sodio (carbonato e bicarbonato di sodio). Si rinvengono perciò nei deserti, in particolare nei deserti salati, nelle zone umide costiere (stagni e paludi salati e lagune). Possono inoltre rientrare nella composizione della vegetazione psammofila, anche se non sono essenze esclusive di queste associazioni.



L'AMBIENTE RETRODUNALE SALMASTRO

 

 

 

 

3 - LE SUCCESSIONI VEGETAZIONALI