La VEGETAZIONE COSTIERA DELL'EMILIA ROMAGNA
a cura di Luca Vignoli
Gli ambienti costieri sabbiosi

 

GLI AMBIENTI COSTIERI SABBIOSI

In linea generale le principali tipologie di ambiente costiero sono:

· Foci, estuari e delta fluviali
· Spiagge e dune sabbiose
· Zone umide costiere salmastre
· Stagni, acquitrini e pozze salmastre
· Velme e barene
· Scogliere rocciose e spiagge ciottolose
· Ambienti artificiali quali porti, darsene, ecc..


Le ghiaie, le sabbie, i limi e le argille prodotti dall’erosione delle terre emerse arrivano al mare portate dai fiumi. Il mare poi grazie alle onde ed alle correnti ridistribuisce i sedimenti lungo la costa dando origine e forma alle foci dei fiumi, alle spiagge, alle dune ed alle lagune costiere.

La foce è l’ultimo tratto del fiume; quello in cui l’acqua dolce esce dal fiume ed entra nel mare. Si usa il termine “estuario” quando il fiume sfocia direttamente in mare attraverso un unico ramo.
Si usa invece il termine “delta” quando il fiume sfocia in mare attraverso più rami fluviali, generalmente disposti a triangolo, o meglio a ventaglio (da qui il nome “delta” derivato dall’omonima lettera greca, adottato per la prima volta da Erodoto a proposito della foce del Nilo).

 

Estuario del fiume Adige _(104)

Delta del Po _(100)
Delta del Nilo _(100)

Estuario _(103)

Delta _(103)
Schema generale di un delta _(100)

 

Schema generale di un delta:

1) Alveo alluvionale terminale del fiume

2) Apparato deltizio subareo

3) Aree paludose e piane tidali

4) Prodelta prossimale

5) Prodelta distale

 

Tratti evolutivi di geomorfologia costiera

linea di costa iniziale e barra sommersa
creazione cordone litoraneo e lagune costiere
insabbiamento e consolidamento
nuova linea di costa

_(102)



I delta dei fiumi, gli estuari e le lagune costiere rappresentano i due estremi opposti dell’evoluzione geomorfologica del litorale.

§ I delta sono sistemi dominati dal fiume, che apporta più materiali sedimentari di quanti il mare riesca a sottrarne con la propria azione. Costituiti da vaste estensioni di terra leggermente emersa al di sopra del livello del mare, si formano quando il mare è poco profondo ed il profilo della costa poco inclinato. In tali casi il fiume sfocia in mare mediante diversi rami fluviali disposti a ventaglio. Usciti dalle bocche di foce i sedimenti trasportati in mare si accumulano in corpi sedimentari che vengono continuamente rielaborati dal moto ondoso, dalle maree e dalle correnti. Grazie alla ridistribuzione marina dei sedimenti fluviali spesso vengono a crearsi dei cordoni sabbiosi paralleli alla costa, che possono poi accrescersi ulteriormente grazie all’azione di accumulo del vento e delle piante colonizzatrici. Se lungo una spiaggia, ed in particolare nei pressi della foce di un fiume, il bilancio sedimentario costiero è positivo, ovvero il fiume porta più sedimento di quanto il mare riesca ad asportarne, nuovi cordoni si aggiungono ai precedenti e venendosi a creare fasce emerse e cuspidi deltizie che progrediscono verso il mare. Se invece tale bilancio è negativo, ovvero il mare asporta con le sue onde e correnti più sedimento di quanto ne viene portato dal fiume, questi accumuli vengono sistematicamente erosi e smantellati.

_(100)

 

§ Gli estuari e le lagune costiere sono invece sistemi dominati dal mare.
Mentre negli estuari i sedimenti fluviali vengono prontamente e definitivamente portati via dal mare, nel caso delle lagune costiere, individuabili come estesi specchi d’acqua costieri aperti e poco profondi, i sedimenti precedentemente sottratti dal mare alle foci fluviali e/o ad altre zone di spiaggia, vengono trasportati e depositati altrove, andando ad accumularsi e quindi a costituire dei cordoni sabbiosi, prima sommersi e poi pian piano emergenti, che col passare del tempo crescono sempre più fino a chiudersi, generando le lagune costiere appunto, cioè degli specchi d’acqua salata fisicamente separati dal mare.
Altre volte invece succede che il mare erode la spiaggia e la duna costiera retrostante andando poi a sommergere i tratti terrestri interni situati al di sotto del livello del mare e generando così una o più lagune interne.
In pratica mentre le lagune costiere sono situate in mare, le lagune interne si ritrovano nell’entroterra, dietro la linea di costa.


§ Esistono naturalmente anche le lagune deltizie.
Si formano quando il delta, avanzando verso mare, crea cordoni e scanni sabbiosi che vanno a circondare e poi a racchiudere alcuni tratti della zona sottocosta come, per esempio, la Sacca di Goro (FE). Successivamente se il delta continua ad accrescersi e le comunicazioni con il mare si chiudono, la laguna può lasciare il posto ad uno stagno retrodunale in cui, se l’apporto di acqua dolce prende progressivamente il sopravvento su quello dell’acqua marina, può formarsi un lago costiero.
Se invece rimane un canale di comunicazione con il mare e quindi il lago rimane almeno in parte salmastro si creano delle saline. Le saline sono definite come dei laghi costieri poco profondi collegati al mare da dei canali che vengono gestiti dall’uomo in modo da favorire l’evaporazione dell’acqua e la conseguente deposizione del sale. Un esempio tipico sono le saline di Cervia (RA). Le valli salmastre infine sono laghi costieri salmastri più ampi e profondi dei precedenti, dotati di canali di comunicazione con il mare, gestiti dall’uomo in modo da potervi praticare la pesca e l’allevamento ittico quali per esempio le valli di Comacchio (FE).

 

Delta del Po (FE)

Laguna di Venezia (VE)
Lagune di Orbetello (GR)
delta fluviale
laguna
tombolo

Sacca di Goro (FE)

Valli di Comacchio (FE)
Saline di Cervia (RA)
laguna deltizia
valli salmastre
saline

_(107)

Le zone umide (sia dolci che salmastre) sono state definite come “le aree palustri, acquitrinose o melmose o comunque specchi d’acqua, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua ferma o corrente, dolce, salmastra o salata, compresi i tratti di mare la cui profondità non ecceda i 6 metri con la bassa marea” durante la Conferenza internazionale di Ramsar, Iran, del 1971.

Da qui, le zone umide salmastre comprendono tutti i corpi idrici costieri in cui si mescolano le acque dolci continentali e quelle salate marine dove, a seconda delle maree e della portata dei fiumi la salinità assume di volta in volta diversi valori di salinità intermedi.

Delta del Po, foce del Po di Goro (FE) _(105)

Le Valli di Comacchio (FE) _(106)


Le saline di Cervia (RA) _(35)

 

Classificazione dei sedimenti e dei suoli in base alla loro granulometria.


_(100)

 

Diametro medio delle particelle di sedimento

FANGO
Argilla
< 1/256 mm
Limo
[1/256 - 1/64] mm
SABBIA
Sabbia fine
[1/64 - 1/4] mm
Sabbia media
[1/4 - 1/2] mm
Sabbia grossolana
[1/2 - 2] mm
GHIAIA
Granuli
[2 - 4] mm
Ciottoli
[4 -256] mm